Storia

Nel 1865, quando Belluno era ancora parte del Regno Lombardo-Veneto, la locale Società di Mutuo Soccorso Fratellanza Artigiana “Giuseppe Garibaldi” si prodigava nel progetto di fondazione di un asilo “in cui raccogliere e custodire i bimbi provvedendo alla loro educazione fisica, intellettuale, morale e religiosa nei limiti consentiti dalla loro età”. Nei tre anni successivi un comitato per la fondazione provvide alla raccolta dei fondi necessari attraverso la vendita di azioni da una lira, e poté così dare avvio all’istituzione il 15 luglio 1868. L’asilo intitolato alla madre degli eroi del Risorgimento Adelaide Cairoli fu eretto a corpo morale con decreto 18 luglio 1870, in un primo tempo fu sostenuto finanziariamente della locale Congregazione di carità ed ebbe sede nei locali del vecchio Episcopio (attuale Auditorium), concesso a titolo gratuito dal Comune di Belluno. Un primo regolamento interno venne approvato con decreto 2 febbraio 1872 dalla Deputazione Provinciale: funzioni di direzione spettarono ad un Comitato d’amministrazione (un presidente e due consiglieri e un segretario) che si riuniva settimanalmente. Una volta all’anno poi vi era l’assemblea dei soci o azionisti, riuniti in società cooperativa, con quota annua di lire 1,00. Le patronesse designate per cooptazione e gratuitamente, vigilavano sull’andamento generale dell’istituzione in particolare sul vitto e sull’istruzione dei bambini (leggere e far di conto), impartita loro da una maestra direttrice e da una maestra assistente. Vi erano ammessi bambini dai tre ai cinque anni sia gratuitamente che semigratuitamente e a pagamento, sulla base del reddito famigliare. A seguito del sisma del 29 giugno 1873, divenuto inagibile l’Episcopio, l’Asilo trovò accoglienza in alcuni locali di “palazzo Reviviscar” (via S. Lucano) dal 1874 al 1878, poi nel “palazzo Giamosa” ( tra via Mezzaterra e via S. Croce), allora complesso dotato di giardino esteso sino a via Sottocastello, acquistato nel 1878.

L’istituzione soleva reggersi grazie alla pubblica beneficenza, sostanziata sia in lasciti e oblazioni che raccolta attraverso l’organizzazione di fiere di beneficenza, the danzanti, spettacoli filodrammatici, cui concorreva la cittadinanza. L’istituzione si radicò profondamente nella popolazione tutta e furono molti i bellunesi divenuti poi illustri che frequentarono l’asilo Cairoli. Nel secondo dopoguerra, in luogo della vecchia sede divenuta fatiscente, fu eretto un nuovo moderno edificio su progetto dell’arch. bellunese Vincenzo Sanzovo in via del Piave, che fu inaugurato nell’agosto del 1957. L’istituzione operò come ente autonomo per un secolo, sino al 1977 con la legge di riforma delle IPAB, che decretò la soppressione e il passaggio di funzioni e personale ai Comuni. La scuola materna “Adelaide Cairoli” nata a seguito di queste vicende è passata dal 1983 alle dipendenze dello Stato.

Con delibera del 27 maggio 1980 il comitato d’amministrazione dichiarava infatti la cessazione del servizio di scuola materna a decorrere dal 1 giugno 1980: le condizioni finanziarie precarie erano giunte a tal punto da non poter pagare gli stipendi ai dipendenti e far fronte alla soluzione dei debiti e del mutui, Per non peggiorare le cose e ipotecare i beni immobili, fu deliberata la cessione in locazione al Comune dell’immobile, con le relative attrezzature per la continuazione del servizio. Con delibera del 24 ottobre 1987 su richiesta del Comune di Belluno, il comitato amministrativo dell’ente Scuola Materna A. Cairoli aderiva al passaggio degli immobili di proprietà al Comune e con successiva delibera del 2 febbraio 1988 il medesimo Comitato dichiarava sciolto l’ente “Scuola Materna A. Cairoli”.

 
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