Sistemazione ottocentesca in stile neorinascimentale di una delle case che a partire dal XVII secolo erano sorte a ridosso delle mura cittadine. Appartenne allo storico Florio Miari (1785-1848), che vi riunì una ricca collezione di memorie cittadine dall’età romana al periodo veneziano: parte del lapidarium è ancora murata sulla facciata (gli stemmi di alcuni dei rettori veneti, salvati al momento dell’abbattimento del castello e delle mura) e nell’androne di ingresso del palazzo, mentre il restante materiale (soprattutto libri, monete e medaglie), donato alla città dal figlio Carlo, costituì uno dei primi nuclei delle raccolte d’arte del Museo Civico, aperto nel 1876.
XIX century rearrangement in neo-Renaissance style of one of the houses that since XVII century had been built on the city walls. It belonged to the historian Florio Miari (1785-1848) who gathered here a rich collection of city memories from roman to venetian time: part of the “lapidarium” (stone inscriptions and sculptures) is still fixed in the palace’ entrance and on the façade, like the coats of arms of the venetian rectors that he saved when the castle and the city wall was destroyed. The rest of his collection, especially books, coins and medals, was donated to the city by Florio’s son Carlo Miari, as the starting point of the new City Museum that opened in 1876.