Belluno esiliata

Con l’invasione nemica di vasta area delle Tre Venezie, circa 5000 bellunesi si trasferirono in diversi luoghi della Penisola  e con essi anche il sindaco con gli impiegati del Municipio di Belluno, i principali uffici dello Stato. A Pistoia, presso alcune sale dello storico palazzo Ganucci-Cancellieri, si stabilì il sindaco-commissario prefettizio Bortolo de Col Tana bortolo de col tana 1939002il segretario capo Alessandro Cantilena, il vice segrewtarioAntonio De Pian e il ragioniere Daniele Anesini.

Lo svolgimento dell’attività municipale si ridusse praticamente al pagamento degli stipendi, pensioni e spese di gestione, mentre la maggiore mole di lavoro incombeva  ai Commissari prefettizi che svolgevano visite periodiche in tutte le località ove si trovassero profughi del municipio di riferimento, per la distribuzione di sussidi e indennità d’alloggio, ecc. previsti ed erogati dall’Alto Commissario ai Profughi delle terre invase.

Il Commissario prefettizio si appoggiava ai Prefetti dei vari luoghi nei quali vi erano profughi, che trovavano  accoglienza presso appositi uffici Servizio profughi, che coordinavano la concessione di alloggi, vitto, vestiario, indennità, lavori occasionali. Tramite una fitta rete di corrispondenza, redigeva ed aggiornava elenchi dei concittadini profughi nei vari luoghi d’Italia.I Elencoprofbl dic. 1917a008

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